Luca Stefano Cristini
Gli autocannoni italiani furono frutto di una necessità tecnica e logistica, in un contesto di arretratezza industriale e scarsità di mezzi corazzati moderni. Se da un lato dimostrarono grande efficacia tattica - soprattutto i 90/53 - dall’altro soffrirono per la protezione nulla o minima degli equipaggi, la stabilità di tiro limitata, e la scarsità numerica, che impedì di influenzare in modo decisivo i fronti. Nonostante questi limiti, essi rappresentarono un adattamento intelligente e pragmatico delle risorse disponibili.Il tutto in un libro ricchissimo, che analizza tutti gli esemplari di automezzi che vennero convertiti all’impiego. Come sempre corredato da numerose immagini rare, fotografie a colori e numerose decine di profili dettagliati.